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Il conflitto non è un incidente, è una trasformazione

Il padre è un professionista molto attaccato al suo lavoro e si preoccupa per il fatto che suo figlio, 17 anni, rifiuta di terminare gli studi superiori.Esprime spesso la sua rabbia perchè il figlio spreca le sue capacità. il figlio insiste sempre più con l'idea di mollare ed il rapporto è teso e distante.Che fare per sbloccare la situazione? Una possibilità è quella di andare a cercare i veri bisogni e i sentimenti che muovono il padre e quelli che muovono il figlio e farli dichiarare reciprocamente in una conversazione guidata.Il padre solitamente aggredisce il figlio verbalmente, lo accusa di essere un incosciente, un irresponsabile e di non avere un obiettivo vero nella vita.Il suo sentimento – che non esprime- è preoccupazione perchè non è sicuro che il figlio sia cosciente delle conseguenze della sua decisione e paura perchè vorrebbe avere fiducia nel fatto che suo figlio valuti le conseguenze dei suoi comportamenti. Quando il padre riesce ad esternare i suoi sentimenti e i suoi bisogni al figlio, il figlio reagisce positivamente perché è la prima volta che non si sente aggredito e si sente riconosciuto (e quindi amato e accettato).Scoprono insieme di avere ambedue lo stesso bisogno: il figlio di conquistare la fiducia del padre, il padre di concedere la sua fiducia al figlio. All’inizio il padre faceva fatica a dire al figlio “ho paura”; piuttosto gli diceva “non arriverai da nessuna parte”. Ma dal momento che il figlio non era interessato ad ‘arrivare’ nel senso inteso dal padre, era come parlare ad un sordo.Solo quando hanno iniziato a comunicarsi i reciproci bisogni e sentimenti, hanno iniziato a capirsi.Abbandonare la scuola non era il vero bisogno del figlio ma era l’azione messa in atto per esprimere il bisogno di essere inteso e rispettato dal padre, ottenendo però l’effetto opposto. Ecco il classico procedimento: se il padre obbliga il figlio a studiare, il figlio abbandona la scuola; se il padre accetta la libertà del figlio, prendendo comunque una posizione a riguardo ed esponendo i suoi sentimenti e bisogni, il figlio non è più così certo di voler interrompere la scuola. Il padre affronta un processo in cui riconosce la differenza del figlio, anche se è difficile, e si ristabilisce il rapporto. Il punto è imparare la differenza tra rassegnazione e accettazione: la rassegnazione genera amarezza, l’accettazione si vive con gioia.(Più felici di così si può ed. Esserci)

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